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Web Content

6 Gennaio 2020 by Autore Lascia un commento

Professioni Digitali : Chi è il Web Content Specialist

web-content

Quello che ieri era il giornalista, nel mondo delle professioni digitali è diventato il “Web Content Specialist”.

Sì, occorre dirlo in inglese. In lingua nazionale suonerebbe solo come specialista per la pubblicazione di contenuti sulla rete internet. Troppo lungo e troppo out !

Benché teoricamente infiniti, gli spazi in Rete sono più piccoli. Corrispondono a quelli dello schermo del computer o del telefonino. Anche i tempi sono più stretti. Ci si dedica alla lettura, spesso utilizzando lo smartphone, nei ritagli di tempo: nella pausa di lavoro, sul bus. Occorre essere concisi, pertanto. In più, lo strumento informatico consente di lavorare con gli ipertesti, ovvero con più contenuti collegati tra loro. Infine è lo stesso “Web Content Specialist” che si occupa di scegliere l’elemento visivo, l’immagine, il video, o il grafico che accompagna il testo.

Le condizioni suddette fanno si che per la Rete si lavori diversamente che per la carta stampata.

Servono nuove e maggiori competenze.

Le competenze del web content specialist

Quella di saper scegliere un foto, ad esempio; di saperla modificare in base alle proprie esigenze tramite gli strumenti di editing grafico. Ma anche quello saper utilizzare i CMS ovvero i programmi che consentono l’inserimento di contenuti sui siti web dinamici. Per la scrittura sulla Rete, se possibile, occorre porre ancora più attenzione al requisito di leggibilità. Bisogna pure avere conoscenze del metodologie di scrittura per il SEO ovvero per i motori di ricerca. Infine sono utili delle conoscenze base del linguaggio di marcatura HTML.

Come il giornalista, invece, il “Web Content Specialist” deve avere buone conoscenze in materia dei diritti d’autore [1] e diritti d’immagine [2] e, naturalmente, delle norme sulla privacy [3] e quelle sui minori [4].

Per essere un “Web Content Specialist”, in conclusione, non basta saper scrivere o possedere una pagina social. Serve una buona preparazione teorica ed una esperienza da aquisire sul campo, errore dopo errore.

–

Note:

[1] DIRITTO D’AUTORE. « L’autore ha il diritto esclusivo di pubblicare l’opera ». « L’autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell’opera e di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione ». « Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera » (art. 12, 20 e 70 della Legge n. 633 del 1941).

[2] DIRITTO ALL’IMMAGINE. « Il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa ». Sono fatti salvi i casi « quando la riproduzione dell’immagine è giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia […] o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico ». E’ espressamente vietato il diritto di riproduzione sopra esposto qualora l’immagine « rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione od anche al decoro della persona ritrattata » (art. 97 della Legge n. 633 del 1941).

[3] DIRITTO ALLA PRIVACY. « In caso di diffusione o di comunicazione dei dati per le finalità […] del diritto di cronaca [va posta attenzione alla] essenzialità dell’informazione riguardo a fatti di interesse pubblico. Possono essere trattati i dati personali relativi a circostanze o fatti resi noti direttamente dagli interessati o attraverso loro comportamenti in pubblico » (art. 137 del D.P.R. 196/2003, per come modificato dall’art.12, comma 3, del D. Lgs.101/2018).

[4] DIRITTI DEI MINORI. « Va garantito l’anonimato del minore coinvolto in fatti di cronaca, anche non aventi rilevanza penale, ma lesivi della sua personalità, come autore, vittima o teste. Va altresì evitata la pubblicazione di tutti gli elementi che possano con facilità portare alla sua identificazione, quali le generalità dei genitori, l’indirizzo dell’abitazione o della residenza, la scuola, la parrocchia o il sodalizio frequentati, e qualsiasi altra indicazione o elemento: foto e filmati televisivi non schermati, messaggi e immagini on-line che possano contribuire alla sua individuazione » (Carta di Treviso, approvata dall’Ordine dei Giornalisti il 30 marzo 2006).

Credits: Photo by © Headway on Unsplash

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6 Gennaio 2020 by Autore Lascia un commento

Professioni Digitali: il Web Content non è uno scrittore

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Scrivere per il Web non è come scrivere per la stampa.

Non c’è dubbio che leggere un testo sullo schermo del computer desktop o, peggio, di uno smartphone è diverso che leggerlo su un quotidiano o una rivista: la dimensione e la forma dello schermo influenzano enormemente l’esperienza del lettore.

Conseguentemente, occorre adattare il contenuto al contenitore.

In proposito, oramai il 72 % degli accessi sui siti web avviene da dispositivo mobile ( smartphone e, in misura nettamente inferiore, tablet ) ovvero su schemi alti massimo 11-13 cm e largo 6-7 cm. Dimensioni evidentemente inferiori anche a quello d’un libro, figuriamoci d’un giornale.

Un secondo fattore cui tenere conto quando scriviamo è quello della “soglia di attenzione” del lettore.

La “soglia di attenzione”, in molti concordano, si è abbassata negli ultimi decenni. Ciò per tutti i media, non solo per quelli che presentano testi scritti. Anche, ma non solo, perché l’utente non ha tempo.

Scrivere per il lettore e per i motori di ricerca

Il nostro lettore, quindi, non è propenso a leggere testi particolarmente lunghi. Il visitatore del sito web è probabile che abbandoni la lettura senza finire di leggere un articolo lungo.

Come affrontare questo problema se desideriamo trasmettere delle informazioni ?

  • La soluzione più semplice è quella di presentare le informazioni nella maniera più concisa possibile;
  • Un’altra è quella di dividere il testo in più sezioni, così che il lettore possa saltare da una all’altra secondo interessi;
  • L’ultima può essere quella di “fare a pezzi” il testo. Se il lettore non vuole scorrere verso il basso dello schermo per leggere tutto il testo, si può ipotizzare di dividere il testo in più pagine (articoli), in più brevi bocconi, da collegare con dei link ipertestuali. Il lettore preferisce, infatti, cliccare su un collegamento piuttosto che scorrere lo schermo al basso verso l’alto.

Non occorre dimenticare, però, che una grossa fetta dei lettori giunge sul sito attraverso i “motori di ricerca”. Il successo di un sito web è quindi determinato dal suo posizionamento nei risultati della ricerca.

Per garantirsi un buon posizionamento è necessario scrivere in ottica SEO, ovvero in maniera ottimizzata per i motori di ricerca e non solo, quindi, nell’ottica del lettore.

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6 Gennaio 2020 by Autore Lascia un commento

Web Content: organizzare il testo per catturare il lettore

D’accordo, per un web content il testo è “The King”, la cosa principale di un testo. Una storia con un inizio, uno svolgimento ed una fine. Ma dobbiamo farlo leggere e comprendere. Per fare ciò dobbiamo coinvolgere il lettore. Non esistono regole su come raggiungere tali obiettivi; ma ci sono diverse esperienze.

Provo schematicamente a riassumerle.

La prima che desidero suggerire è quella di rivolgersi direttamente al lettore, a quel lettore. Per tale motivo, preferisco il linguaggio colloquiale e personale, l’io, il tu, il noi. Lo scopo consiste nell’instaurare un legame tra chi scrive e chi legge.

Successivamente suggerisco di soffermarci su una migliore organizzazione del testo.

Come il web content può organizzare meglio il testo

Le frasi brevi sono le più comprensibili. Il lettore non deve essere costretto a districarsi tra virgole e proposizioni secondarie. Le frasi brevi consentono di ricordarsi meglio il messaggio. In tal senso, è inopportuno dire due cose nella stessa frase; meglio usare due frasi per farlo.

In merito alla lunghezza massima, c’è chi suggerisce che una frase debba essere composta al più da 10 – 12 parole. Secondo lo stesso intento, le parole da preferire sono quelle d’uso corrente e più corte. Per non essere tacciato di incoerenza, tuttavia aggiungo che un’azienda specializzata nel settore, Yoast, considera leggibili le frasi fino a 20 parole.

Un paragrafo dovrebbe essere formato da non più di 2 – 3 frasi.

Due, al massimo quattro, paragrafi potrebbero comporre una sezione. Questa dovrebbe avere un titolo descrittivo del contenuto, una sorta di riassunto del testo che segue. Ciò consentirebbe al lettore di comprendere il senso complessivo dell’articolo qualora preferisse leggere solo i titoli delle varie sezioni.

Il contenuto complessivo del post, dell’articolo, dovrebbe essere compreso tra le 300 e le 1.000 parole. Su questo tema, in verità, ci sono diverse teorie; tutte con le proprie valide ragioni. Nel post “Meglio scrivere post lunghi o post brevi ?” provo a mettere a confronto le due scuole di pensiero.

Non è solo, però, una questione di quantità.

In breve, suggerisco di organizzare il contenuto secondo il principio della “piramide rovesciata”.

L’informazione principale, il fatto più importante, cioè, va subito rivelato nel primo paragrafo. Se possibile, ancora meglio se nella prima frase. Almeno va dichiarato il problema nel paragrafo iniziale e va promesso che, nel testo che segue, c’è la soluzione.

Il lettore che sarà attratto da questa informazione, poi, se vorrà, potrà continuare leggendo i dettagli più importanti e, infine, altre interessanti informazioni correlate.

Nell’ambito dell’organizzazione del testo, assumono importanza:

  • una doppia interlinea dopo ogni paragrafo;
  • l’uso del grassetto per le parole chiave del testo;
  • del corsivo per i discorsi diretti o dei termini tecnici o stranieri;
  • l’uso degli elenchi puntati. Questi ultimi, rappresentano un trucco per far assorbire a colpo d’occhio un insieme di elementi.

E’ importante chiedere al lettore di attivarsi per un’azione

Nella maggior parte dei casi, l’ultima cosa da scrivere è tanto importante quanto la prima. Questo può incoraggiare il lettore a compiere un’azione.

Questa parte si chiama “call to action”.

Sicuramente vorrai che il lettore faccia qualcosa, in base a quel che ha letto:

  • Iscriversi alla newsletter del sito;
  • partecipare ad un sondaggio;
  • assistere ad un evento;
  • mettere la propria firma ad una petizione.

Comunicalo chiaramente.

Se il lettore eseguirà quest’azione siete stati bravi !

Se non chiedete al lettore di fare qualcosa, non farà niente. A cosa sarà, allora, servito il tuo lavoro ?

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5 Gennaio 2020 by Autore Lascia un commento

Web Content: l’importanza della costruzione dei link

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In un post, l’utente del sito internet è portato ad aspettarsi la presenza di uno o più link. Il lettore, infatti, se interessato al post, sarà probabilmente interessato anche alla ricerca di approfondimenti o post correlati ed immagina di trovarli negli ipertesti.

In generale, l’utente ama cliccare sui link !

Come ci spiega l’editrice La Scuola, l’utente di un sito internet nel link, nell’ipertesto, apprezza « il suo aspetto interattivo: siete voi a decidere il percorso di lettura, quali informazioni approfondire e quali saltare, potete tornare sui vostri passi o modificare l’ordine di consultazione dei contenuti ».

La scienza della SEO ci spiega che stessi motori ricerca apprezzano i post adeguatamente corredati da link.

Naturalmente sappiamo che ogni eventuale link presente nel nostro post può rappresentare un motivo per abbandonare il nostro sito per uno esterno. Ove possibile, quindi, è preferibile linkare ad altre pagine interne piuttosto che a risorse esterne al sito.

Importante sapere che non è apprezzabile aggiungere più d’un link per paragrafo. Inoltre, il link deve essere chiaro all’interno del testo e, per tale motivo, deve integrare una porzione di testo di lunghezza ridotta (archor text) e contenuto pertinente (descrittivo) rispetto alla pagina cui è collegata.

Link interni ed esterni : loro utilità ed utilitity per analizzarli

A cosa linkare ?

A pagine autorevoli (Wikipedia, giornali, o enti istituzionali, ad esempio) che aggiungono dei dettagli rispetto a quanto già riportato, ad un video che dimostra quanto scritto.

Dato che la Rete è un divenire è possibile che, nel tempo, i link non funzionino più perché le pagine cui era collegato sono state spostate ovvero cancellate. E’ una buona regola, quindi, per un sito internet di qualità, verificare periodicamente i propri link (ed eventualmente aggiornare) .

Una utility per svolgere questo compito è Online Broken Link Checker. Nella versione free, senza bisogno di registrazione, accetta un’unica richiesta per lo stesso indirizzo IP e con il limite di 3.000 pagine.

Il verdetto è immediato e consente d’intervenire immediatamente per le opportune correzioni.

Se vuoi sapere quanti hanno cliccato al link che hai proposto, un metodo può essere quello di sostituire il link con uno offerto dai servizi di shortener link (abbreviazione link). In tal senso è possibile utilizzare, previa registrazione, il servizio di Bitly.

Plagio e citazione : il filo rosso che li divide

Se al link, invece, si preferisce copiare un breve estratto del testo di un altro autore, ai fini di riferimento, critica o commento, è necessario citare la fonte [1]. Queste due regole (uso limitato del testo e citazione dell’autore) consentono di utilizzare il lavoro altrui nel pieno rispetto delle leggi sui diritti d’autore (copyright).

Copiare dei contenuti altri in violazione della norma sul diritto di citazione è una strada sempre rischiosa. Perché esistono siti internet in grado di rilevare i plagi (Plagium è tra questi) e procedure veloci presso l’AGCOM atte ad imporre la cancellazione dei contenuti discussi. Inoltre, lo ricordo, le richieste di risarcimenti civili sono sempre dietro l’angolo !

Sul web, in conclusione la strada maestra è quella dell’ipertesto ovvero della costruzione di percorsi di lettura attraverso i rimandi ad ulteriori testi collegati (link).

–

Note:

[1] « Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera … [ma] debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore, dell’editore » (Legge 22 aprile 1941 n. 633, art. 70, commi 1 e 3).

Credits : Photo by Burst on Unsplash

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4 Gennaio 2020 by Autore Lascia un commento

Web Content: fare attenzione alla SEO, i consigli di Yoast

La SEO è la stella polare di ogni web content. Quando scriviamo immaginiamo che dei lettori leggeranno il nostro post. Questo sarà possibile, in particolare, se il post risulterà nella prima pagina della ricerca in Rete.

La prima cosa necessaria per ottenere questo risultato, è naturalmente quella di fornire contenuti di qualità. Si tratta di contenuti originali, utili, accurati, scritti grammaticalmente in maniera corretta e, sopratutto, piacevoli da leggere.

Il web content, insomma, deve fare ricorso ad ogni sforzo per catturare il lettore.

Per raggiungere quest’ultimo obiettivo, i testi vanno suddivisi in porzioni logiche per consentire agli utenti di trovarli più rapidamente. Google sconsiglia vivamente di scrivere senza paragrafi, sottotitoli o separazione del layout.

Dei suggerimenti su come seguire una corretta pratica, ci giungono dall’azienda olandese Yoast che ha realizzato un’estensione (plugin) per il CMS WordPress che ha proprio la finalità di verificare l’idoneità SEO del nostro contenuto.

La leggibilità fa bene anche alla SEO

Yoast suggerisce di:

  • mantenere la lunghezza dei vostri paragrafi al di sotto delle 150 parole per garantire la massima comprensione durante la lettura;
  • prevedere dei sottotitoli, per i testi di oltre 300 parole, per aiutare i lettori a scansionare il contenuto;
  • limitare al massimo le forme passive nelle frasi (sotto il 10%, comunque);
  • non costruire frasi di lunghezza oltre le 20 parole.

Contenuti e leggibilità non bastano, però.

I suggerimenti di Yoast per una buona SEO

E’ necessario, inoltre, che il nostro sito internet e il nostro post, siano reputati interessanti anche dai motori di ricerca.

Per ottenere quest’ultimo risultato è necessario ottimizzare i nostri contenuti. Questo processo si chiama SEO, ovvero “Search Engine Optimizzation”, e costituisce una delle principali attività necessarie per la diffusione dei nostri contenuti.

La scelta fondamentale, in questo contesto, è quella della Keyword ovvero della parola chiave. Si tratta, in definitiva, di individuare il termine più rilevante per un determinato argomento. Quello che, ipotizziamo, il nostro potenziale lettore ha interesse a trovare sui Motori di ricerca.

Per ottimizzare, dal punto di vista SEO, il nostro testo, è importante la presenza del termine ricercato (“parola chiave”):

  • all’inizio del titolo (che non deve superare i 70 caratteri);
  • negli eventuali sottotitoli (specie se più alti);
  • nella meta descrizione (che deve essere tra i 120 e i 156 caratteri);
  • nel nome dell’immagine a corredo del post;
  • associato al testo “ALT” (alternativo) della stessa immagine;
  • nel testo del paragrafo introduttivo;
  • all’interno del post con sufficiente densità (0,5 – 3 %).

Tutti questi, sono, per il motore di ricerca, indici di positiva valutazione del nostro contenuto.

A patto che non si esageri. I contenuti vanno ottimizzati per gli utenti, non artificialmente per i motori di ricerca.

Anche la pertinenza dei link in uscita (sia interni che esterni) presenti nel post e la presenza di eventuali link di qualità in entrata da altri siti sono indici positivi. Il numero di link che puntano alle nostre pagine fornisce ai Motori di Ricerca informazioni su quali pagine sono più importanti nel sito. Pertanto, è fondamentale aggiungere link interni ad ogni pagina.

Infine, sembra che sia valutata la lunghezza del post. Un post eccessivamente breve, infatti, è probabilmente ritenuto poco accurato. In tal senso, secondo Yoast, l’articolo deve essere di almeno 300 parole. Un articolo cosiddetto cornerstore, ovvero fondamentale nel sito, dovrebbe superare le 900 parole.

Quest’ultima soluzione, tuttavia, contrasta con un’esperienza dell’utente di qualità per chi legge da dispositivo mobile. Ricordo, in proposito, che oramai oltre il 70% del traffico sui siti web giunge da mobile. Lo scorrere a lungo per leggere un post, infatti, è stancante e non apprezzato. Si rischia un abbandono prima del termine del testo proposto.

In conclusione, scrivere bene non basta per raggiungere il successo ovvero le letture. Il pubblico va raggiunto. La SEO è una delle strade da percorrere per quest’obiettivo.

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Credits : Photo by Webaroo.com.au on Unsplash

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4 Gennaio 2020 by Autore Lascia un commento

Web Content: una buona immagine per ogni post

Donna-realizza-una-foto

Integrare una buona immagine in un post che sarebbe altrimenti composto da solo testo è un ottimo espediente per migliorarne l’aspetto. Un’immagine convincente, inoltre, può aiutare a comunicare un concetto che altrimenti richiederebbe un intero paragrafo di testo, se non di più. Alcune cose, peraltro, rendono meglio se viste in un’immagine piuttosto che lette in una descrizione.

Che immagine usare?

Una fotografia per rappresentare oggetti della vita reale. Un video per riportare delle istruzioni, delle testimonianze. Un grafico (o una infografica) per visualizzare dei dati.

Trovare l’immagine giusta per il proprio lavoro è solo l’inizio. Bisogna anche assicurarsi di avere il permesso di usarla.

Per diverse ragioni, di professionalità, ma soprattutto legali, devi astenerti dall’utilizzare immagini non tue o di cui non disponi dell’idonea licenza d’uso. Cercarne una a caso su Google non è la migliore scelta, quindi.

Ecco dove trovare immagini gratis

Alcuni siti internet ti possono essere d’aiuto per reperire delle immagini gratuite. In alcuni casi è richiesta l’indicazione dell’autore, o ci saranno delle limitazioni all’uso commerciale.

Ecco un elenco di questi siti le cui licenze d’uso sono chiaramente di genere Creative Commons CCO, ovvero che di utilizzare e, eventualmente, modificare le foto, anche per scopi commerciali, senza necessità di attribuzione:

  • In UnSplash, le foto sono divise in diverse categorie. Tra queste, segnalo la Current Events ovvero quella ove sono raccolte immagini sugli ultimi importanti eventi e movimenti da tutto il mondo. Tra le altre, poi, Health (Salute), Food e Drin”, Travel e Business & Work;
  • Pexels prevede un’ampia suddivisione in categorie e una ricerca per “colori” dominanti. Tra le categorie suggerisco visitare Desk Space, Social Media, Industrial, Business life;
  • Su Pixabay, suggerisco utilizzare direttamente il motore di ricerca interno. Non mi sembra, infatti, che le foto siano ben categorizzate;
  • Su StockSnap, le categorie sono piuttosto numerose: Summer, Meeting, Sport, Writing sono tra le più ricche;
  • Le immagini di Gratisografia non sono molte, ma se ne trovano diverse originali nella categoria Whimsical;
  • Su Picography, suggerisco visitare la categoria Hospitality, e, naturalmente, visitare direttamente la Home e le pagine seguenti;
  • Su Isolrepubblic, t’invito a scoprire le categorie Art, “Tecnology, Landscape.

Altre immagini ma con limitazioni all’uso

Il mio elenco continua con i seguenti siti internet:

  • Non sono molte le immagini presenti su Magdaleine. Comunque ci si trovano alcune foto carine nelle categorie Nature o Animals. Le foto possono avere due licenze: CC0 (Public Domain) oppure Con attribuzione. Il tipo è indicato sull’immagine. I diritti d’uso non sono meglio esplicitati ma appaiono chiari con i due tipi di licenza;
  • Ampia e di qualità la scelta di foto su Picjumbo. Technology, Holidays, Architecture, Trasportation, Business, Nature sono tra le categorie più gettonabili. La licenza d’uso, benché sia specificato che tutte le foto sono libere da usare, non è chiara e sicura. Attenzione che alcune foto sono contrassegnate come Premium ovvero a pagamento;
  • FotosPubblicas è un sito in lingua spagnola. Ricche le categorie Mondo, Salute, Agricoltura, America Latina. In questo sito internet, la licenza è CC2. E’ possibile copiare l’opera o remixarla. Ma solo per scopi non commerciali;
  • Freeimages mischia foto gratuite e immagini a pagamento da Istock. Occorre prestare attenzione nella scelta, quindi. La licenza d’uso permette di copiare, modificare, pubblicare le immagini free, naturalmente. Tuttavia, anche per queste, è necessario includere l’attribuzione (autore e il nome el sito Freeimages) accanto al contenuto.

La soluzione migliore, quindi, è quella della licenza Creative Commons 0 (CC0), vale a dire una licenza senza alcuna richiesta da parte dell’autore. Qui puoi usare l’immagine come preferisci. Entro dei limiti, in ogni caso, deontologici: non potrai mai attribuirti immagini non tue o usarle a sproposito.

Presta attenzione: è possibile che, anche se gratuite, le foto contengono, al proprio interno immagini di marchi, edifici privati o di persone. In questo caso occorre valutare con attenzione, a proprio rischio e pericolo, se sia il caso di utilizzarle senza violare ulteriori diritti.

Modifica l’immagine scelta per adeguarla alle tue necessità

Naturalmente non bisogna cadere nell’eccesso. Salvo esigenze particolari, un’immagine per ogni post è sufficiente.

L’immagine deve essere di buona qualità (con buona luminosità e contrasto e senza effetti occhi rossi) ma, nello stesso tempo, ne va ridotta la misura (non v’è motivo che sia oltre i 1024 px) e la risoluzione (72 / 96 DPI vanno bene) per evitare che, col suo peso, rallenti il caricamento del post.

Per elaborare l’immagine, è possibile utilizzare il software GIMP (scarica qui). Si tratta di uno dei più completi e popolari software per il ritocco fotografico. Sul sito HTML puoi trovare una guida all’uso.

Non occorre dimenticare, una volta caricata la nostra immagine sul sito, di assegnarle una “ALT” ovvero una descrizione alternativa. Questo non deve essere troppo lunga, deve essere descrittivo e contenere la keyword del titolo dell’articolo.

In merito ai video, è bene sapere che l’utente del sito internet probabilmente si concentrerà su questi tralasciando il testo del post.

Ora che abbiamo scelto e modificato a dovere la nostra immagine possiamo inserirla nel post. Il tempo speso nella sua ricerca sarà premiato dai lettori.

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Credits: Photo by © Marco Xu – UnSplash

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